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5 cose da non fare quando tuo figlio si arrabbia.

E non chiamiamoli capricci, per favore!



Quando inizia il pianto lamentoso o le urla è proprio difficile mantenere la calma!

Istintivamente esce da noi tutto ciò che abbiamo vissuto quando eravamo noi i bambini. In una sorta di meccanismo automatico ci ritroviamo a fare proprio quello che facevano gli adulti con noi e che magari ci eravamo ripromessi di non fare mai!

Può succedere, a chiunque.

Ma possiamo lavorarci su. Tutti.


In questo articolo vorrei solo darti degli spunti che spero potranno stimolarti nel cambiamento che vuoi attuare.

Fammi sapere poi se ti sono stati utili ;-)


1. Non dare per scontato: c'è sempre un motivo


Anche se tu non lo vedi, anche se sembra un capriccio insensato, anche se non riesci davvero a risalire nemmeno da dove sia partito... un motivo scatenante c'è sempre.

Può essere una cosa che non riesce ad esprimere o a far capire come vorrebbe, anche un sentimento ancora senza nome ad esempio. Potrebbe essere una sensazione di impotenza per qualche azione che non è riuscito a fare come voleva (ne parliamo a lungo durante uno dei moduli dei laboratori Babybrains®).


Puoi provare ad aiutare il tuo bambino o la tua bambina a dare un nome a ciò che sta provando, potete cercare assieme il senso di quello che sta accadendo, consapevoli e certi che un senso c'è!

<<Ti fa sentire arrabbiato non poter usare il bicchiere rosso? Lo desideravi molto, vero? Vedo che il tuo viso è indurito da questa emozione. E' normale che la provi, va bene. Adesso se ti va troviamo assieme una soluzione.>>

Oppure:

<<C' è qualcosa che ti ha reso triste? E' questo che ti fa piangere? Vedo i tuoi occhi pieni di lacrime e la tua bocca è proprio incurvata. Sto qui con te mentre provi questa emozione, non sei solo.>>

Trova tu le vostre parole, sono solo vostre, uniche. Proprio quelle di cui avete bisogno.


2. Non distaccarti: mettiti nei suoi panni


Empatia.

Una risorsa preziosa e fondamentale in tutte le relazioni che filano bene.

Rispettare, accogliere e valorizzare il sentire e i bisogni delle altre persone, anche le più piccole.

Accogli le emozioni del tuo bambino, soprattutto quelle che magari smuovono in te qualcosa nel profondo.

E' necessario che tu sia al suo fianco, a ricordargli che non ci sono emozioni buone o cattive, che ciò che sente è sempre lecito e che può imparare a comunicarlo nel modo più efficace. Ricorda che nei primi anni di vita non sa ancora dare un volto alle diverse emozioni, non ha affinato strumenti per gestirle.

Immagina queste onde fortissime che lo travolgono: rabbia, tristezza, entusiasmo incontrollabile. Non sa ancora cavalcarle e ne rimane travolto.

Stai al suo fianco nella comprensione. Se ti può aiutare cerca e informati sullo sviluppo del cervello e sulle tappe dello sviluppo cognitivo. Riconoscere i progressi ed essere consapevole di ciò che il tuo bambino è pronto oppure no a comprendere e ad apprendere può essere uno strumento davvero utile! Può darti sicurezza nel prendere le tue scelte genitoriali.




3. Non arrabbiarti: sei tu l'adulto


L'abbiamo già detto: chi dovrebbe avere il controllo sui propri impulsi emotivi sei tu!

I bambini imparano dall'esempio che dai, non da ciò che dici.

Certo capita a tutti di perdere la pazienza e di alzare la voce. Non sentirti eccessivamente in colpa, ci stai lavorando e un momento di debolezza è naturale.

Che fare?

Puoi chiedere scusa al tuo bambino, spiegare che nemmeno la mamma o il papà sono perfetti, che alzare la voce non va bene ma tutti possono sbagliare.

E' un grande esempio che puoi dare, la dimostrazione che sbagliare è normale. Creare un immagine di perfezione irraggiungibile non può aiutare i nostri figli a crescere.



4. Non allontanarti: ogni emozione va rispettata


Le emozioni sono fondamentali per la nostra vita. Ci proteggono, ci spingono a cercare e a evolvere, ci tengono uniti. Quando siamo in grado di ascoltarle e dare loro il giusto spazio ci guidano al meglio nei processi decisionali.

Senza emozioni saremmo immobili, senza vitalità

Ogni emozione porta con se delle caratteristiche variazioni fisiologiche (dalla farfalle nello stomaco alla temperatura che sale in viso) che il tuo bambino dovrà imparare a riconoscere e ad utilizzare per lasciarsi guidare (e non travolgere) da ciò che sente.

Questo puoi fare quando sei a fianco del tuo bambino durante una crisi emotiva: guidalo alla scoperta di ciò che sta provando, con dolcezza, calma e rispettando i tempi.

Dai voce a ciò che accade. <<Vedo il tuo viso arrossato: senti caldo al volto?>> <<Il tuo corpo sembra proprio irrigidito. Che grande questa rabbia eh?>>

Se il momento non premette dialogo o tu non ti senti di parlare in quel momento, va bene comunque. Esprimilo: <<Non so cosa fare per aiutarti ora ma sto qui vicino a te aspettando che passi, non ti lascio solo con questa emozione così grande. Quando vuoi sono qui per te>>.


E' importantissimo chiedersi cosa provoca in te quella determinata reazione del tuo bambino. Solo con consapevolezza e onestà verso le nostre emozioni possiamo rapportarci in modo efficace a quelle dei nostri figli.

Stare in un sentimento che ci destabilizza non è facile.

Sei tu l'esempio per tuo figlio; tu in primis puoi lavorare sul tuo modo di accogliere e gestire le emozioni.



5. Non sentirti in colpa


L'unico modo per apprendere riguardo le emozioni è farne esperienza. Tu puoi stare accanto, accompagnare, facilitare.

E' normale e naturale che un bambino si arrabbi ed esprima ciò che sente.

Non lasciarti influenzare da sguardi esterni, giudizi o commenti altrui. Tu conosci il tuo bambino, sei consapevole che sta solo facendo esperienza delle sue emozioni e che ne ha bisogno, allo stesso modo in cui sperimenta i primi passi o i primi bocconi di un nuovo cibo.

Lascia che le sue emozioni emergano spontanee e tu proteggilo e allo stesso tempo prenditi cura anche tu delle tue, soprattutto dell'eventuale senso di colpa che spesso perseguita mamme e papà.

Se tuo figlio esprime rabbia o tristezza non significa che sia capriccioso.



Non esistono genitori perfetti, ma un sacco di momenti perfetti lungo la via.




Vuoi approfondire questi argomenti?

Sei in difficoltà nella gestione delle rabbia del tuo bambino?




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